“Le Colonne d’Ercole”

testo di Carola Pandolfo Marchegiani

“Le Colonne d’Ercole”

nella letteratura classica indicano il limite estremo del mondo sconosciuto.

Cesare Di Liborio ci propone queste sua ricerca facendoci sognare, vedere, attraverso le sue colonne, inizio e partenza di un infinito mondo dove mai si giunge alla fine.

La sua ricerca che  percorre il territorio Emiliano a lui prossimo: Gualtieri, Scandiano, Baganzola, Marzabotto, Pieve di Sasso, San Prospero Parmense, ed anche la confinante Toscana con Marina di Pietrasanta, riporta immagini di queste colonne che  aprono questa strada senza fine:  ricoperte anche da  attuale pubblicità che viola l’autentico;  talora con antichi cancelli che un tempo lontano portavano a quel  voluto luogo prestabilito; così come alberi di una vegetazione sconosciuta;  come porte murate impedenti l’entrata.

 

Un  obbligo a vedere non solo con gli occhi, ma col pensiero; immagini per una riflessione sul nostro futuro, per una  nostra meta, come le antiche Colonne d’Ercole, baluardi all’estremo limite anche di un nostro conoscere  che, forse, mai potremo raggiungere.

 

Carola Pandolfo Marchegiani, aprile 2013