Zuccherificio Eridania
Il progetto fotografico al quale ho dato il titolo “Zuccherificio Eridania” è un progetto legato alla memoria storica della città di Parma. Il titolo viene dal nome dello stabilimento che esisteva precedentemente al suo restauro ed utilizzo attuale come Auditorium Paganini.
Le fotografie sono state scattate nel 1999 . Una serie di immagini non di denuncia, piuttosto di ricerca dell’estetica nell’abbandono di un luogo.
All’interno di questo lavoro si possono trovare alcuni temi che mi sono cari, come la fotografia del “verde” che, stampato in bianco e nero trovo affascinante, e che ho sviluppato anche nel lavoro “Verde que te quieto verde”, o il tema del limite, giocato sul limite di quello che è la nostra conoscenza e che si può trovare nelle serie “Le Colonne d’Ercole”, “Labyrinthos”, “Appena prima di…” e “Limen”, dove è inserita l’immagine delle tre porte nere che fa parte anche di questo progetto. Di questa immagine ha parlato anche Antonella Anedda nel libro “La vita dei dettagli” dicendo: ”…ricordo una foto con tre porte cieche, su di una lunga banchina di cespuglio. È quanto di più simile alla Trinità io abbia visto…”.
The photographic project I titled “Zuccherificio Eridania” is a one linked to the historical memory of the city of Parma. The title comes from the name of the factory that existed before its restoration and current use as Auditorium Paganini.
The photographs were taken in 1999. A series of images not of denunciation and complaint, but rather of aesthetic research in the abandonment of a place.
Within this work some themes that are dear to me can be found, such as the photography of the “green” that, printed in black and white, I find fascinating, and that I also developed in the work “Verde que te quiero verde”, or the theme of the limit, as the limit of what is our knowledge and can be found in the series “Le Colonne d’Ercole”, “Labyrinthos”, “Appena prima di…” and “Limen”, where the picture of the three black doors that is also part of this project can be found. Antonella Anedda also talked about this image in the book “La vita dei dettagli” saying: “…I remember a picture with three blind doors, on a long platform of bushes. It is the closest I have seen to the Trinity…”.